di Sara Calabria
NEW YORK – 3 novembre 2024 E’ partita stamattina la TCS New York City Marathon 2024: circa cinquantamila i partecipanti da tutto il mondo e migliaia gli spettatori che ogni anno si riversano per le strade della Grande Mela pronti a fare il tifo, incitare e incoraggiare i corridori in quella che, non a torto, è considerata una delle maratone più entusiasmanti e più famose.
Il percorso, lungo 26.2 miglia, ha avuto inizio a Staten Island e si è snodato lungo i cinque “borough” di New York, attraversando quelle strade e quei ponti sospesi che, ormai, sono entrati a far parte della memoria collettiva: superato Verrazzano – Narrows Bridge, i maratoneti sono arrivati a Brooklyn, per poi entrare nel Queens e a Manhattan, dirigersi a nord, nel Bronx e rientrare definitivamente a Manhattan, dove, a Central Park, la competizione ha avuto termine.
La gara, organizzata dai New York Road Runners e sponsorizzata da TCS (Tata Consulting Service), società che sponsorizza numerosi eventi sportivi del settore, è stata trasmessa in televisione, quest’anno anche a livello nazionale, ed è stata pianificata nei minimi particolari. Come sempre, d’altronde: toilettes e W.C. (inclusi quelli accessibili agli atleti diversamente abili) sono stati collocati ad ogni miglio, numerose le ambulanze con defibrillatori, le stazioni di pronto soccorso e quelle di rifornimento con bevande e kit appositi. I partecipanti, inoltre, e non soltanto gli atleti professionisti, hanno ricevuto una foto e un video mentre tagliano il traguardo, nonché una medaglia, una Recovery Bag e un poncho post gara con cui andare orgogliosamente in giro.
Per l’occasione, da sabato molte strade e ponti della città erano stati chiusi al traffico, ma i newyorchesi non si sono lamentati per i disagi. Tutt’altro: la Maratona annuale qui è un evento amato da tutti; è una tradizione, un rito collettivo che si consuma lungo le strade e i quartieri della città. E il pubblico ne è, per certi versi, protagonista.
Quel pubblico che, come da tradizione, anche stavolta non si è tirato indietro, incitando i partecipanti, chiamandoli per nome (i maratoneti, infatti, spesso scrivono il proprio nome sulla maglia che indossano il giorno della gara) e gridando loro di non mollare. Moltissimi i cartelli “casalinghi” agitati dalla folla lungo il percorso, zeppi di scritte e foto incollate dai familiari dei corridori, per sostenerli durante la corsa. O dagli amici, riuniti insieme per quest’occasione speciale o, più semplicemente, da “mom & dad”: persino i “pets”, gli animali domestici, vengono spesso coinvolti in questa gara a chi tifa di più, simbolo di una New York capace di accogliere in un abbraccio collettivo anche gli atleti sconosciuti, i diversamente abili, i non professionisti, chi è alle prime armi, quelli arrivati nella Grande Mela spesso da soli, e provenienti da ogni parte del mondo. Si dice, infatti, che il tifo che i newyorchesi rivolgono ai corridori sia il più caloroso del mondo. “Way to go!”, New York.